BRESCIA PHOTO FESTIVAL 2022. Le forme del ritratto 31 Marzo – 24 Luglio

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Brescia Photo Festival 2022
Brescia Photo Festival 2022
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BRESCIA PHOTO FESTIVAL 2022 Una Primavera segnata da grandi Festival Fotografici, questa è la volta di Brescia, il tema è il Ritratto in tutte le sue forme attraverso le epoche.

Gabriele Ardemagni

Brescia – BRESCIA PHOTO FESTIVAL 2022 giunge alla sua quinta edizione ospitando una strepitosa mostra fotografica dello statunitense Edward Weston e i suoi eredi, un affascinante viaggio lungo oltre un secolo con tre generazioni di fotografi.

La mostra che si tiene al Museo di Santa Giulia è la ciliegina su una ricca torta fatta di esposizioni in varie sedi della città lombarda: il Museo di Santa Giulia, la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture, il Museo Civico di Scienze Naturali, la Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago del Garda e la Cantina Guido Berlucchi di Corte Franca.

Al Museo di Santa Giulia e in altre sedi espositive cittadine, grandi mostre e importanti eventi intorno alle molteplici declinazioni del “ritratto” nella storia della fotografia italiana e internazionale.

Tra gli appuntamenti più attesi, la mostra omaggio a Edward Weston (1886-1958), uno dei maestri del Novecento: una esposizione originale e inedita, sviluppata con gli eredi del celebre fotografo.

Giunta alla sua V edizione, l’iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, verte sul tema Le forme del ritratto, consolidando nuovamente la città di Brescia quale uno dei centri propulsivi di quest’arte.

Il fulcro del BRESCIA PHOTO FESTIVAL 2022 è il Museo di Santa Giulia, epicentro culturale cittadino gestito dalla Fondazione Brescia Musei, presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov, Istituzione produttrice dell’intera manifestazione.

Tra gli appuntamenti di maggior richiamo internazionale, la mostra WESTON. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi

la grande monografica, allestita al Museo di Santa Giulia, dedicata a Edward Weston (1886-1958), uno dei maestri della fotografia del Novecento, le cui opere sono esposte per la prima volta in Italia a fianco di quelle dei figli Brett e Cole e della nipote Cara.

L’esposizione, curata da Filippo Maggia, promossa da Fondazione Brescia Musei e Skira e progettata in stretta sinergia con la famiglia Weston, propone oltre 80 capolavori, tra cui 40 del solo Edward, con i suoi lavori più significativi:

dai nudi plastici, dalle dune di sabbia, dagli oggetti trasformati in sculture sino ai celebri vegetable – peperoni, carciofi, cavoli – e dalle conchiglie inquadrate in primissimo piano

Paragonata dalla critica alla pittura e alla scultura, la fotografia di Edward Weston è l’espressione di una ricerca ostinata della purezza, nelle forme compositive così come nella perfezione quasi maniacale dell’immagine.

L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura.

Aspetto d’eccellenza che caratterizza l’esposizione è stata l’opportunità di lavorare a stretto contatto con la famiglia Weston.

La totalità delle immagini di Edward presenti in mostra è stata stampata dalla famiglia: alcuni scatti da lui stesso, altri dal figlio Cole, seguendo le istruzioni trasferite dal padre.

Negli ultimi anni della malattia del maestro, i figli lo hanno infatti assistito in camera oscura, dando in questo modo vita ad una delle collezioni più organiche del ‘900, con cui Fondazione Brescia Musei ha avuto l’onore di potersi confrontare.

Oltre ai Weston, al Museo di Santa Giulia, è allestita la mostra Lo sguardo restituito sulla storia del ritratto dal dagherrotipo al selfie, a cura di Renato Corsini e Tatiana Agliani:

un lungo viaggio tra le varie declinazioni del genere ritrattistico, dai primi del Novecento ai selfie, attraverso le fotografie di anonimi autori e grandi maestri quali Steve McCurry, Sebastião Salgado, Ugo Mulas, Gian Paolo Barbieri, Alberto Korda, Edward S. Curtis e molti altri.

Pinacoteca Tosio Martinengo

Nella nuova Pinacoteca Tosio Martinengo si potrà ammirare un insolito dialogo tra collezionisti che hanno fatto la storia: Peggy e Paolo. Una passione senza tempo.

Il Brescia Photo Festival mette infatti in scena un inedito dialogo tra Paolo Tosio e Peggy Guggenheim, in un celebre scatto di Gianni Berengo Gardin: a distanza di più di un secolo, l’uno dall’altra, due collezionisti affidano al ritratto la memoria della loro passione.

Un progetto one-off dedicata che Gianni Berengo Gardin dedica a Peggy Guggenheim, fotografata nella sua dimora veneziana a Palazzo Venier dei Leoni, sullo sfondo una scultura di Calder.

Di fronte a lei, di Luigi Basiletti, il Ritratto del conte Paolo Tosio, il mecenate illuminato grazie al cui lascito, 170 anni fa, nel 1851, la città di Brescia inaugurò la prima galleria civica d’arte contemporanea in Italia, oggi la Pinacoteca Tosio Martinengo, recentemente aperta nuovamente al pubblico dopo un’importante operazione di riallestimento di sette sale e della sezione dedicata alle opere del ‘700. 

Mo.Ca.

Nel centenario della nascita, inoltre, al Mo.Ca. il Brescia Photo Festival ricorda Pier Paolo Pasolini, con la mostra di ritratti Pier Paolo Pasolini. Per essere poeti, bisogna avere molto tempo, curata da Renato Corsini e Gerardo Martorelli.

L’esposizione restituisce una visione intimista del grande intellettuale: il rapporto con la madre, la passione per il calcio e le amicizie più profonde sono i temi di un corpus di fotografie scattate da importanti autori italiani quali Gianni Berengo Gardin, Federico Garolla, Sandro Becchetti, Aldo Durazzi, Ezio Vitale

A Pier Paolo Pasolini, in occasione del Brescia Photo Festival, anche il cinema Nuovo Eden, art house cittadina della Fondazione Brescia Musei, dedica un programma speciale, Pasolini 100, con una selezione dei suoi capolavori in versione restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

Oltre alla rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini, il Mo.Ca. accoglierà Maurizio Frullani, con un focus sui ritratti al femminile nella “sua” Eritrea realizzati tra il 1993 e il 2000 nella Massaua piagata dalla guerra; Fabrizio Garghetti, con la sua documentazione delle avanguardie artistiche italiane della metà degli anni ’60; N.V. Parekh, con i suoi celebri reportage da Mombasa.

Altre sedi in città e provincia

Il Brescia Photo Festival si completa anche con tre mostre allestite in altre sedi della città e della provincia. Al Museo Civico di Scienze Naturali è possibile ammirare l’esposizione Claudio Amadei. Farfalle, immagini che scompongono il reale ed interpretano in maniera spesso dissacrante quello che la natura offre;

la Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago del Garda, con la mostra La rivoluzione umana di ZENG YI, protagonista della fotografia cinese tra gli anni Novanta e il nuovo Millennio, che documenta il volto della Cina più nascosto, e la Cantina Guido Berlucchi di Corte Franca, che il 29 aprile inaugura I ritratti della Dolcevita, un’esposizione che documenta un modo di interpretare la fotografia che ha segnato un’epoca.

BRESCIA PHOTO FESTIVAL 2022  – V EDIZIONE Le forme del ritratto
31 marzo – 24 luglio 2022
Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Mo.Ca e altre sedi in città e provincia

Ufficio stampa Brescia Photo Festival
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